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Astrofili – parte 4 – IL PROF.ROCCATI E IL GRUPPO ANTARES

dal Libro : ROCCATI

GLI ASTROFILI LUGHESI DEGLI ANNI ’60
(PARTE QUARTA – 2023)

Pubblichiamo il contributo che abbiamo fornito al Libro dedicato al Prof.Roccati che ci è stato ispiratore dell’idea di costituire questa associazione di astrofili.

Il Prof. Roccati e il Gruppo Astrofili Antares (R.Baldini)

Prima di esporre il mio ricordo del Prof. Roccati è doverosa una premessa che intende far comprendere le positive conseguenze che vengono generate dall’incontro con personaggi carismatici come lui.
Nel 1982 ero un “semplice” studente sedicenne dell’Istituto Tecnico Commerciale “COMPAGNONI” di Lugo. Il mondo “degli adulti” a quell’età appare strano, lontano e vicino al tempo stesso. Ci si ritrova, spesso spaesati perchè in pochi anni (e senza troppe premesse) si passa improvvisamente dal mondo della giocosa spensieratezza al mondo delle responsabilità dovendo decidere cosa fare del proprio futuro e non sempre si ha la fortuna di aver le idee chiare. In questo frangente restano come sempre fondamentali le figure genitoriali ma assumono un’ importanza spesso sottovalutata gli insegnanti delle scuole superiori quando si ha la fortuna di incappare in docenti che comprendono profondamente il senso della missione educativa e formativa che si ritrovano a svolgere. Ci si accorge rapidamente di queste persone perchè la passione con cui approcciano il rapporto con gli studenti è palpabile e traspare senza fatica il loro desiderio di condividere e trasmettere la propria materia di studio ma anche di farne comprendere motivazioni e implicazioni strettamente connesse alla realtà di tutti i giorni.

Detto ciò, vediamo di arrivare al punto in cui entra brevemente ma significativamente in questo quadro la figura del Prof. Roccati. Per noi era “un nome importante” che veniva riproposto insistentemente in tutte le conversazioni che riguardavano l’astronomia, materia particolarmente accattivante per me che, pur avendo scelto l’ITC ammiravo quotidianamente la cupola svettante sull’edificio del prestigioso LICEO SCIENTIFICO di LUGO.

La Prof.ssa MARANGONI, ufficialmente accreditata come insegnante di geografia economica presso l’ITC “Compagnoni”, ha sempre avuto il pregio di stimolare i propri studenti non limitandosi alle sole basi minimali della materia (possedendo una ben più profonda preparazione professionale) offrendo quindi la capacità di inquadrare le informazioni in un contesto globale estremamente ampio evidenziando i meccanismi e le connessioni esistenti. Un approccio decisamente accattivante per quanto complesso per dei giovani adolescenti ma che se colto nella sua essenza può essere decisamente importante per la crescita di futuri cittadini del mondo. Il prof. ROCCATI era uno dei principali collaboratori nel realizzare il pieno coinvolgimento “passionale” dei ragazzi che frequentavano le classi della Prof.ssa Marangoni poichè se c’era una caratteristica inequivocabile di Roccati era proprio il trasporto passionale con cui parlava di ciò di cui si interessava. E fu in questo contesto che venne a spiegarci in classe (e poi in osservatorio) che era di primaria necessità comprendere la nostra effettiva e reale dimensione e posizione nell’universo. In assenza della presa di coscienza di questi elementi non si può comprendere il valore del pianeta sul quale ci troviamo e, di conseguenza, il pregio di ogni luogo esistente e la magnificenza delle risorse a disposizione dell’umanità.

Il “primo contatto” avvenne in occasione di una eccezionale serata in cui la Prof.ssa Marangoni riuscì a organizzare una visita all’osservatorio del Liceo durante la quale il prof. Roccati fu il nostro ineguagliabile cicerone. Lo ricordo ancora con la sua voce chiara e la capacità di spiegare senza troppi fronzoli le cose essenziali che si dovevano sapere per poi proseguire nell’osservazione del cielo. Entrare al Liceo e arrivare all’osservatorio fu emozionante. In realtà (ma lo scoprimmo molto tempo dopo) il nostro cicerone, era l’unico in grado di utilizzare quel telescopio che lui stesso aveva realizzato. Lo maneggiava e lo configurava con una disarmante semplicità eseguendo il puntamento e scegliendo gli oculari (sempre da lui realizzati) più adatti per ciò che dovevamo osservare. Osservammo Giove con le sue lune e Saturno con gli affascinanti anelli, la nebulosa di Orione e la costellazione del Leone. Ci fece apprezzare in visuale e dal centro di Lugo (oggi è impossibile!) la fioca luce di galassie prospetticamente molto vicine tra loro, spiegandoci come e perchè dovevamo apprezzare quella visione apparentemente debole e poco spettacolare. La sua spiegazione fu così efficace da convincerci di aver visto anche particolari che in realtà era appena percepibili. Quell’esperienza determinò in me il desiderio di diventare partecipe di quella passione e fu lo stimolo che portò alla decisione di costituire un gruppo di appassionati con il quale approfondire quegli argomenti.

In un secondo incontro parlammo con il Prof. Roccati della nostra idea e lui ne fu piacevolmente colpito. Sottolineò subito l’importanza che aveva il fatto che l’iniziativa fosse nostra e non suggerita da qualche adulto poichè lo stimolo era fondamentale per mantenere nel tempo la capacità di proseguire il progetto. Ci disse subito che non sarebbe stato facile, vista la nostra giovane età e gli impegni che avremmo dovuto affrontare negli anni successivi ma non ci scoraggiò minimamente. Ci disse che, nei limiti dei suoi molti impegni, non avrebbe mancato di offrire il suo contributo e questo per noi fu molto importante. Purtroppo i suoi impegni si rivelarono veramente difficili da coordinare con le nostre disponibilità di tempo e non riuscimmo ad incontrarlo quanto avremmo voluto ma proseguimmo in attesa di poterlo coinvolgere maggiormente e nel 1982, naque il GRUPPO ASTROFILI ANTARES. Il Prof. Roccati restò sempre impegnatissimo in altri progetti e quando riuscimmo ad accordarci per un nuovo incontro ci promise di dedicarci un pò del suo tempo non appena fosse rientrato da un viaggio a Parigi anche perchè aveva in progetto la realizzazione di un nuovo telescopio. Tralasciamo ora le nostre considerazioni su quel viaggio, troppo semplici da comprendere per doverle spiegare in queste righe.Restammo quindi con la nostra ammirazione per l’artefice degli strumenti da noi tanto sognati e l’incognita di come poter ovviare alla sua scomparsa. Va detto, oggi e per amor di cronaca e senza nulla togliere alla nostra ammirazione per il Prof.Roccati che ci lasciò una pesante eredità da “recuperare” e gestire. Sì perchè va anche detto che il telescopio del Liceo, che per tutti era funzionante, in realtà non era mai stato terminato “a norma di un utilizzo condivisibile”. Mi spiego meglio. In pratica, Roccati, non appena fu in grado di vederlo funzionare realizzando degli oculari “di fortuna” cominciò a disinteressarsi delle “rifiniture” e di tutti i particolari (non indifferenti) necessari affinchè anche altri potessero utilizzarlo. Era solito infatti produrre pezzi e fare esperimenti per verificare il funzionamento dello strumento a seconda delle proprie curiosità, spesso imbastendo solamente gli accessori come ad esempio gli oculari, e una volta soddisfatta la sua curiosità e mostrato ad alcuni i risultati provvisori, perdeva rapidamente gli stimoli per rendere definitivi gli accorgimenti o realizzare e cominciava dedicarsi a nuovi progetti. Fortunatamente, grazie anche alla collaborazione del Prof. Enzo Cortesi, si riuscì comunque ad utilizzare lo strumento per qualche anno ma poi il proliferare indiscriminato e scriteriato dell’inquinamento luminoso specialmente presso la stazione ferroviaria adiacente rese vano tutto l’impegno profuso per utilizzare il telescopio. Attualmente è ancora utilizzabile per osservazioni non particolarmente complesse ma l’evoluzione tecnologica lo rende decisamente obsoleto nonostante abbia mantenuto un valore storico non indifferente. Sarebbe comunque possibile oggi riattivare l’osservatorio con moderne attrezzature (il 450 mm dovrebbe essere praticamente reingegnerizzato) ma esistono problemi di accesso alla specola che, al momento, rendono l’osservatorio più simile ad un monumento che non a ciò che vuole essere in realtà.Il nostro apprezzamento per Roccati non si limitò allo stimolo per la fondazione del Gruppo e per aver potuto utilizzare il telescopio del Liceo poichè nel 1994 sull’onda dell’interesse suscitato da un evento astronomico particolare che aveva portato nuovamente alla ribalta l’argomento astronomico in quel di Lugo, ci venne proposto di recuperare il telescopio “Bartolotti” in disuso dalla prematura scomparsa del suo proprietario. Avendo tra i nostri soci persone che da sempre ci avevano raccontato quanto avvenuto negli anni ’60 e sapendo che si trattava di uno dei telescopi realizzati (meccanicamente) da Roccati l’entusiasmo di questa proposta produsse quanto di più inaspettato per noi. Infatti fu da questa idea che nacque il progetto di realizzazione dell’osservatorio astronomico di Monteromano, poichè uno strumento di quell’importanza non poteva essere collocato nella pianura affogata di luci. Lo strumento venne quindi ripristinato e reso nuovamente funzionante e collocato in quel luogo privilegiato dove ha potuto rivedere la luce delle stelle fino al 2007, anno in cui fu possibile adottare una strumentazione più nuova ed al passo con le moderne tecnologie rendendo anche possibile la produzione di immagini fotografiche.

Va riconosciuto a Roccati ed agli altri astrofili lughesi di aver posto le basi per la nostra esistenza poichè senza lo stimolo delle loro realizzazioni, i loro consigli e l’incoraggiamento ricevuto nel corso degli anni non avremmo potuto raggiungere i traguardi odierni. Il Prof. Roccati ha rappresentato l’operosità e l’intraprendenza degli astrofili “strumentisti” e non mancano le occasioni in cui ci viene da chiederci cosa avrebbe potuto realizzare insieme a noi se avesse potuto disporre di ciò che esiste oggi. Gli astrofili lughesi ci hanno trasmesso passione e lasciato eredità delle quali siamo particolarmente orgogliosi e non mancheremo di ricordarli e di tramandare la loro opera anche alle nuove generazioni nella speranza di aver dimostrato anche noi di esserne stati degni.

– Rag. Roberto Baldini -Gruppo Astrofili Antares – Romagna

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